Miguel (left) is from Galitia and he is the first Spanish friend in London
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This blog is suggest to people who want to change something but they don' t really know what to change. So they decide to go to the Uk and they have to restart them life since the begin. To be more precise they have to learn how to comunicate.
Biography
L'artista, nato a Vicenza il 2 Settembre 1977, si avvicina all'arte per evasione e per terapia. L'interesse per i colori nasce gia' nella sua adolescenza, lavorando presso la tipografia dello zio: e' proprio per approfondire le sue conoscenze in ambito artistico che decide di frequentare il liceo artistico della sua citta', dove rimane affascinato da subito dalla pittura di J. Pollok. Alterna allo studio diverse attivita' : si improvvisa designer di una propria linea di abbigliamento, crea manifesti e loghi per diversi eventi e societa' commerciali.
Il suo interesse principale rimane la pittura espressionista astratta, "....priva di vincoli e costrizioni...", che sperimenta per alcuni anni, esponendo le sue opere in occasione dell' 89^ Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia 2005), Premio Nomade (Bologna 2006) e della Collettiva Anacromatika (Vicenza 2006).
Forma e colore come veicolo attraverso il quale tradurre la gestualita' contenuta "in nuce" nella mente dell'artista, fino alla realizzazione dell'opera figurativa, alla rappresentazione grafica del gesto tesso, che puo' essere espressione di feroce improvvisazione o di studio ragionato. Il gesto dunque come atto puro ma anche puro atto, incontaminata, primaria e primitiva, ma anche graffito e segno derivato dalla consapevolenza della forma, della volonta' di rielaborarla nelle sue piu' varie sfaccettature, di semplificarla, stilizzarla fino a renderla, appunto, un singolo segno irrimediabilmente intersecato con altri. Il segno dunque come "essere nel mondo", parte integrante dell'universo che si rapporta con altri segni diversi ma simili ad esso, intrecciandosi in un dedalico labirinto dove esso si confonde ma, ad una attenta visione, mantiene inalterata la sua primigenia identita'. Il singolo segno irrazionale trova programmatica compiutezza nella relazione con altri singoli segni, producendo architetture intricate ma regolate da un progetto prestabilito.
Il percorso dell' artista e' una regressione nella progressione: sviscerare il gesto dall'esperienza, recuperare la sua identita' primitiva e pre-razionale.
E' da questo sunto che il giovane artista vicentino compie il primo passo a ritroso verso una sempre piu' libera rappresentazione del gesto: il colore e' ancora subortinato alla forma; ma i soggeti, ancora figurativi, sono resi attraverso contorni che iniziano dove una monocromia in rosso, pur corrodendo i segni, non crea le forme ma si limita a saturarle. C'e' ancora il bisogno di un appiglio che dia ordine al caos della sua istintivita': per questo vengono inseriti i grafemi; un codice come punto di riferimento da cui partire.
Se fino a questo punto suo ideale mentore e' J. Pollok, con la sua Action Painting, le ultime opere del giovane artista sono legate dunque ai cromatismi di J.M.Basquit dove labirinti di colore diventano macchie monocrome stese senza prospettiva, voce dell'irrazionalita' del suo inconscio.
Isabella Merler
Il suo interesse principale rimane la pittura espressionista astratta, "....priva di vincoli e costrizioni...", che sperimenta per alcuni anni, esponendo le sue opere in occasione dell' 89^ Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia 2005), Premio Nomade (Bologna 2006) e della Collettiva Anacromatika (Vicenza 2006).
Forma e colore come veicolo attraverso il quale tradurre la gestualita' contenuta "in nuce" nella mente dell'artista, fino alla realizzazione dell'opera figurativa, alla rappresentazione grafica del gesto tesso, che puo' essere espressione di feroce improvvisazione o di studio ragionato. Il gesto dunque come atto puro ma anche puro atto, incontaminata, primaria e primitiva, ma anche graffito e segno derivato dalla consapevolenza della forma, della volonta' di rielaborarla nelle sue piu' varie sfaccettature, di semplificarla, stilizzarla fino a renderla, appunto, un singolo segno irrimediabilmente intersecato con altri. Il segno dunque come "essere nel mondo", parte integrante dell'universo che si rapporta con altri segni diversi ma simili ad esso, intrecciandosi in un dedalico labirinto dove esso si confonde ma, ad una attenta visione, mantiene inalterata la sua primigenia identita'. Il singolo segno irrazionale trova programmatica compiutezza nella relazione con altri singoli segni, producendo architetture intricate ma regolate da un progetto prestabilito.
Il percorso dell' artista e' una regressione nella progressione: sviscerare il gesto dall'esperienza, recuperare la sua identita' primitiva e pre-razionale.
E' da questo sunto che il giovane artista vicentino compie il primo passo a ritroso verso una sempre piu' libera rappresentazione del gesto: il colore e' ancora subortinato alla forma; ma i soggeti, ancora figurativi, sono resi attraverso contorni che iniziano dove una monocromia in rosso, pur corrodendo i segni, non crea le forme ma si limita a saturarle. C'e' ancora il bisogno di un appiglio che dia ordine al caos della sua istintivita': per questo vengono inseriti i grafemi; un codice come punto di riferimento da cui partire.
Se fino a questo punto suo ideale mentore e' J. Pollok, con la sua Action Painting, le ultime opere del giovane artista sono legate dunque ai cromatismi di J.M.Basquit dove labirinti di colore diventano macchie monocrome stese senza prospettiva, voce dell'irrazionalita' del suo inconscio.
Isabella Merler
london gallery
Zerocivico is a guy who is like Ruggero, Miguel, Charlotte, Xavier, Pierre Jean, Alice, Kino etc...
He is in London, Paris, Milan, NY, Tokyo everywhere around the world.
He wants to know what's going on. He wants to communicate. He wants to enjoy life without discrimination of race, color or religion.
Zerocivico listens to Alice's music and He likes Miguel's wine but doesn't like Ruggero's food.
Zerocivico likes street art such as Basquiat and Banksy do.
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